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Scegliere le scarpe migliori per il trekking

Chi ama il trekking sa che l’abbigliamento ha la sua importanza quando si pratica questo sport, così come avviene per molti altri. In genere l’esperto di trekking ha le scarpe giuste, dei buoni pantaloni comodi e pratici, diverse giacche adatte a camminare in montagna, così come in collina.

La questione che riguarda la scelta delle migliori scarpe da trekking è problematica in genere per chi comincia questo sport, soprattutto per il fatto che in qualsiasi negozio di articoli sportivi ne esistono decine di modelli.

Ogni tipo di scarpa da trekking è adatta ad una diverse tipologia di sentiero. Idealmente sarebbe opportuno averne più di un paio, soprattutto se si ama affrontare sentieri di vario genere nel corso del tempo.

Le scarpe giuste

In effetti non esiste un paio di scarpe da trekking che sono le migliori in assoluto, perfette per ogni situazione. Quando si acquista questo tipo di attrezzatura è importante, come primo passo, comprendere quale sarà l’utilizzo in futuro.

In questo il trekking non si differenzia da altri sport, pensiamo ad esempio a chi decide di cominciare a fare jogging o ad andare in palestra per la lezione di spinning. La questione fondamentale sta nel fatto che i sentieri che si possono percorrere quando si fa trekking sono tra i più disparati possibili.

C’è infatti chi ama andare in alta montagna, incontrando zone innevate per tutto l’arco dell’anno; ma anche chi preferisce le basse quote, i sentieri molto battuti, ampi e comodi, e le passeggiate brevi. Oltre a questo il piede di ogni persona ha una sua specifica conformazione.

Dopo aver deciso quale tipo di scarpa da trekking ci serva, è necessario provarne alcune paia, per capire quella in cui il piede sta comodo e confortevole. Anche un leggero fastidio, una zona di particolare compressione, dopo diverse ore possono trasformarsi in dolore osseo al piede, o anche in vesciche, un vero problema per chi cammina a lungo.

La scarpa da trekking bassa

Tra i modelli preferiti da chi comincia per la prima volta a fare trekking ci sono sicuramente quelli bassi, più o meno simili alle classiche scarpe da ginnastica. Si tratta spesso di scarpe molto valide, che hanno di solito un’impostazione tale da consentirne l’utilizzo su diversi terreni.

Anche se la tomaia non sale a coprire la caviglia e il delicato malleolo, le scarpe da trekking basse sono ideate per camminare a lungo, hanno una suola alta e robusta e sono abbastanza flessibili.

Per un sentiero ampio e non troppo impervio sono perfette, soprattutto se la camminata prevista non è delle più lunghe: per 3-4 ore di cammino possono essere perfette, soprattutto per un neofita, che non intende magari affrontare passaggi difficili o affrettarsi in discesa.

La principale problematica della scarpa da trekking bassa è dovuta propriamente alla sua conformazione: non permette di proteggere la caviglia durante il passo. Se si decide di percorrere dei sentieri disseminati di sassi o di scendere per un ghiaione, allora la scarpa bassa ci costringerà a fare molta più attenzione, ponderando bene ogni passo e l’appoggio che si trova.

Purtroppo camminando in montagna scivolare su un sasso è la cosa più probabile che accada; se la caviglia non è ben salda la distorsione è un incidente molto probabile, che ci impedirà di continuare il cammino. La scarpa bassa è quindi adatta per brevi camminate su sentieri non eccessivamente accidentati.

Lo scarponcino alto

Per passeggiate leggermente più impegnative è perfettamente adatto uno scarponcino da trekking, non eccessivamente rigido ma alto sulla caviglia. Questo tipo di calzatura protegge la caviglia e ne blocca parzialmente il movimento.

Su sentieri accidentati la disponibilità di scarponcini di questo genere fa veramente la differenza, consentendoci di camminare in modo abbastanza disinvolto, senza dover fare attenzione alla posizione del piede per ogni singolo passo.

Nei negozi specializzati si trovano diversi modelli di scarponi, da quelli leggeri e molto comodi, non eccessivamente rigidi, fino a quelli adatti all’alta montagna. Per il principiante è sicuramente adatto il primo tipo: uno scarponcino poco impegnativo, ideale per le passeggiate non eccessivamente lunghe a media quota.

Lo scarpone alto, molto rigido e totalmente impermeabile è invece necessario per chi si avventura in alta montagna, su zone di ghiaccio o neve, in situazioni climatiche particolari anche in piena estate.

Per il principiante si possono considerare eccessivi, meglio cominciare da uno scarponcino da trekking più comodo e versatile.

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